26 – 27 Luglio: Ravello è in festa con il Premiato Gran Concerto Bandistico “Città di Ailano”(CE)

La scelta del Comitato Festeggiamenti Patronali è caduta per l’anno 2024 sullo Storico Gran Concerto Bandistico “Città di Ailano” (CE), che animerà le giornate festive (26 e 27 luglio). Una grande realtà musicale che può vantare premi e riconoscimenti ottenuti sotto la direzione di illustri maestri concertatori e direttori.

Confermata per la Stagione 2024 la direzione del complesso orchestrale, affidata al M° Giovanni Minafra, con i solisti Enzo Cozza, Giovanni Covelli, Antonio De Simone e Lorenzo Anfora.

Le note del concerto bandistico scandiranno i momenti delle celebrazioni patronali, allietando l’attesa della vigilia e la solennità del giorno festivo. Dolci arie richiameranno nelle strade e nelle piazze “parate a festa” cittadini e forestieri. A Ravello si accende ancora una volta la magia di una tradizione secolare.

Ravello celebra Barbara da Nicomedia

La comunità ecclesiale di Ravello si appresta a celebrare la memoria liturgica di Santa Barbara da Nicomedia, Vergine e Martire, compatrona della città. Una figura venerata per antica tradizione popolare e sempre presente nella storia religiosa di Ravello, come attestano le numerose testimonianze documentarie e artistiche.

La presenza del culto di Santa Barbara a Ravello risale, infatti, almeno all’epoca del vescovo Costantino Rogadeo (1094 – 1150), quando una reliquia della martire, recante il sigillo del presule, veniva riposta, insieme a quelle di altri santi, nell’altare maggiore della chiesa parrocchiale di San Pantaleone, nella Piazza di Sant’Adiutore, l’odierna Piazza Fontana.

Sulla base del consolidato legame devozionale, nel passato, è stata anche supposta l’esistenza di un antico patronato della santa sulla città, precedente quello di San Pantaleone. Una tesi che, però, non trova alcun riscontro nelle fonti archivistiche e storiografiche, come già nel 1887 evidenziava Luigi Mansi, canonico della Cattedrale e profondo conoscitore di storia patria, in quanto “in tutte le carte e i documenti del nostro archivio nulla se ne dice”.

Sullo sperone occidentale della città, in una cavità rocciosa situata nella zona sottostante il Monastero delle Clarisse, sede di un interessante insediamento rupestre, sorse la chiesa di Santa Barbara alle Grotte, un’aula a tre altari e tre absidi in cui era conservata la reliquia del capo della vergine martire di Bitinia, custodita in una testa d’argento. Il sacro edificio, nei pressi del quale era presente anche una grande cava di marmo “colorito”, dovette essere abbandonato nel corso del sec. XIV e fu pertanto annesso dapprima al Monastero della Trinità e poi alla chiesa Cattedrale che oggi custodisce le reliquie e le testimonianze figurative più interessanti della santa orientale, effigiata con i tradizionali elementi iconografici: la palma e la torre.

In tempo di Avvento, periodo di attesa e di speranza ma anche di ascolto e di riflessione sul regno di giustizia e di pace inaugurato dal Messia e sull’identità divino-umana della persona di Cristo, la festa di Santa Barbara immerge la “Città della Musica” nell’atmosfera prenatalizia: i dolci motivi pastorali degli zampognari riecheggiano antiche melodie che rimandano alle “novene” dell’Immacolata e del Natale, a figure da presepe che, con il suono di zampogne e ciaramelle, infondono pace e serenità. Un’oasi della memoria in cui la tradizionale fiaccolata di bengala, con le cascate e i bagliori artificiali, è ancora capace di affascinare l’uomo, di interpretarne, grazie al complesso simbolismo del fuoco, sentimenti di purificazione e di rigenerazione. Quel fuoco che avrebbe accompagnato gli uomini non solo negli eventi più tumultuosi ma anche nei momenti di maggiore coralità e di tensione celebrativa proprio sotto lo sguardo benevolo della splendida Barbara.

Alla luce di queste poche righe appare evidente come la festa di Santa Barbara costituisca per la nostra città un importante momento di fede e di tradizione, un’ occasione per guardarsi indietro e riscoprirsi figli di una terra dalle radici sante. Un invito rivolto soprattutto alle giovani generazioni poiché questa è la nostra storia, queste sono le nostre radici. Un albero che non ha radici inevitabilmente secca, un popolo che le ignora, le trascura, le annulla sull’altare delle convenienze egoistiche è destinato fatalmente a morire.

Programma

3 Dicembre – I Domenica di Avvento
Ore 9.00: Benedizione del pane dolce di Santa Barbara.
Ore 10.30: Santa Messa.
Ore 15.00: Corteo verso la località di Santa Barbara alle Grotte. Al rientro momento di agape fraterna sul Sagrato del Duomo. 
Ore 16.30: Gli zampognari del gruppo “Symphonia” di Minori allieteranno le  vie  del  centro storico con le dolci melodie pastorali tipiche della tradizione natalizia.
Ore 18.00: Santa Messa e breve processione in Piazza Duomo salutata da una fiaccolata.
Nel pomeriggio di domenica sarà aperto il Museo del Duomo che custodisce la statua in cui è conservata la reliquia della testa di Santa Barbara.
4 Dicembre – Festa di Santa Barbara
Ore 17.00: Santo Rosario.
Ore 17.30: Santa Messa.

Giornata della Salute nel nome e nel segno di Pantaleone da Nicomedia.

“Humanitas atque Misericordia” – Giornata della Salute nel nome e nel segno del Santo Medico e Martire Pantaleone da Nicomedia con visite specialistiche gratuite presso il Plesso Scolastico “Nevile Reid”. A cura di Rotary Club Costiera Amalfitana e Associazione “Avrò Cura di Te”, in collaborazione con la Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi.

La giornata è stata suggellata dalla Celebrazione Eucaristica per i medici e gli operatori sanitari presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali e Arcivescovo Titolare di Ravello, Cardinale eletto, con testimonianze e riconoscimenti a medici che si sono particolarmente distinti nella loro professione